Andrea Ugolotti. A lui ci lega un’amicizia di quasi 15 anni. Una persona che ha a cuore la conoscenza, la ricerca, e vino. Vino che è fatto di persone e di incontri. In attesa di ospitarlo in autunno per una serata tra Affini, vi cominciamo a raccontare un po’ di lui e dei suoi vini.
Come si legge sul sito della Azienda Agricola Colle Florido:
Colle Florido nasce dalla volontà di Andrea e Daniela di fare un’agricoltura rispettosa dell’ambiente, degli animali e dell’uomo. Questi sono i presupposti del loro lavoro e i loro prodotti vogliono rappresentare al meglio le qualità del territorio abruzzese e il loro grande impegno.
Un principio, quello del rispetto del territorio e dell’uomo che accomuna il percorso di Andrea al nostro.
Terminata la scuola alberghiera, decide che il suo percorso di vita sarà dedicato alla ricerca di conoscenza umana e professionale, profondamente influenzato dall’amore per la cultura del vino.
Lavora tra Italia, Francia e Gran Bretagna. Prima Cortina e Courmayeur, si ferma a Chagny a Maison Lameloise. Poi in Toscana al Pellicano. Si trasferisce per un anno a Edimburgo da un allievo di Michel Roux, poi scende in Inghilterra – al Waterside Inn. Di nuovo in Italia, al Pescatore dalla famiglia Santini – è lì che conosce Giorgio. Per la precisione c’era stato un primo incontro qualche mese prima… quasi “profetico”: un pranzo in cui Giorgio già appassionato di vini naturali condivideva il suo punto di vista con un allora scettico Ugolotti. Negli anni a venire, complici le numerose gite eno-gastronomiche del duo, in compagnia sovente del “Barone” – aka Nicola Bagno, Andrea elige a preferenza i vini senza sofisticazioni e si fa strada in lui un sogno che si avvererà illuminandosi d’amore più tardi…
Riparte alla volta della Bretagna dallo Chef Roellinger, prima di spostarsi in Provenza all’Ousteau de Baumanière, con Serge Meloni. Il ricordo dal caldo sole toscano comincia a rifarsi vivo e allora sceglie ancora Il Pellicano di Antonio Guida. Poi Montalcino con la famiglia Colleoni e di tanto in tanto con Soldera e infine il Veneto.
Nel 2007 ci aiuta ad aprire Damini Macelleria & Affini, realizzando il nostro desiderio di dare vita ad un luogo unico in qui l’ospitalità abbracciasse i nostri clienti dal banco macelleria alla bottega, dal ristorante all’enoteca. Fondamentale è stata la sua impronta nell’impostazione del lavoro in sala e nella scelta di una precisa linea di etichette di vino. Galeotta fu la Damini… qui incontra Daniela, che stava facendo uno stage da noi. Scocca la scintilla e tra i due nasce l’amore che si traduce nella decisione di trasferirsi poi in Abruzzo.
Tutto le conoscenze acquisite nel corso di questi anni vivono nella scelta di fare un’agricoltura etica, escludendo qualsiasi tipo di sostanza che possa essere nociva alla materia prima e al consumatore.
Vini: due. Vini buoni, immediati, puliti.
Un bianco, Il Postino, un Trebbiano d’Abruzzo in purezza. Il nome è dato dal fatto che la vigna fosse del postino del paese che è stata recuperata, curata e arricchita con del favino, soluzione perfetta per il sovescio – la concimazione completamente naturale. Le uve vengono raccolte in un serbatoio di acciaio, dove inizia il processo di fermentazione che avviene con lieviti indigeni e senza controllo della temperatura. Poi c’è il passaggio in barrique esauste e il riposo fino alla primavera. Dall’aperitivo, all’antipasto, ad una carne bianca, si sposa praticamente con tutto!
Un rosso, Erba Salata, un Montepulciano. Le uve provengono da due vigne distinte (Pianella e Moscufo) che si ricongiungono solo al momento dell’imbottigliamento. Anche per il rosso, raccolta in serbatoi d’acciaio con fermentazione con lieviti indigeni – e mantendendo le bucce; passaggio successivo in barrique di terzo e quarto uso. Caratteristica di questo rosso è una nota balsamica iniziale seguita da erbe aromatiche e spezie. Dalla gradazione non eccessiva (siamo a 13°), è perfetto ovviamente con i piatti di carne (Selezione Damini, ovviamente!) anche nelle calde serate estive.